Il report “Toy Soldiers: Nato military and intelligence officers in Russian active measures“, pubblicato dal Centre for Defence Reforms, getta luce sull’influenza russa in otto Paesi europei, inclusa l’Italia. Basato su fonti aperte, il documento esamina il coinvolgimento di ex militari e funzionari d’intelligence nelle cosiddette “misure attive” orchestrate da Mosca per destabilizzare l’Unione europea e la NATO, ostacolando anche il sostegno all’Ucraina. Il report esplora in dettaglio le reti di influenza legate alla Russia, mettendo in evidenza il ruolo di figure centrali come Alexander Dugin, Dmitri Trenin e Fabio Mini, oltre a citare vari esponenti politici e militari italiani coinvolti in queste dinamiche.
Viene riportato un diagramma con organizzazioni e attori coinvolti in queste pratiche.
Vediamo l’elenco completo e scopriamo chi sono:
- Committee “World Inside Out”
- General Vannacci (“Folgore”)
- Tiberio Graziani – Institute for Advanced Studies in Geopolitics and Applied Sciences (ISAG)
- Russian Cultural Association “Emilia-Romagna”
- Fabio Filomeni – Eurasia Mediterranean Study Center
- Eurasia Mediterranean Study Center
- Irina Osipova
- Cantiere Laboratorio
- Major-General Laporta
- “Geopolitica” Magazine
- “The Pugwash Conference”
- Aleksandr Dugin – The Eurasia Movement
- General Mini – Commander of NATO forces in Kosovo
- “Front of Dissent” Movement
- Sergei Karaganov
- Scuola di Limes
- Dmitrij Trenin (GRU Colonel)
- The Russian Council on International Affairs (RCIA)
- Presidential Administration of Russia
- SVR (Foreign Intelligence Service of Russia)
- General Tricarico (Air Force Chief of Staff)
- Valdai Discussion Club
- General Bertolini (National Paratroopers Association)
- Marco Carnelos
- Comitato Fermare la Guerra (“Stop the War” Committee)
- Pasquale Tarantino
- The Security Council of Russia
- GRU (Russian Military Intelligence)
- DPR (Donetsk People’s Republic)
- Pugwash Conference
- Council for Foreign and Defense Policy
- “Anti-War Coordination of Modena”
- Committee “World Inside Out”
Il Committee “World Inside Out” sembra avere legami con attività filorusse in Italia, in particolare nel contesto della disinformazione e dell’influenza geopolitica. Questo comitato si inserisce in un più ampio panorama di gruppi e individui italiani associati a narrazioni favorevoli alla Russia. Questi gruppi spesso cercano di promuovere visioni geopolitiche e culturali che riflettono la posizione del Cremlino, inclusi movimenti contro le sanzioni imposte alla Russia dopo l’invasione dell’Ucraina e altre questioni internazionali.
In Italia, vi è stata una crescente preoccupazione per l’influenza russa, soprattutto attraverso attività di disinformazione e manipolazione dell’opinione pubblica. Alcuni partiti politici italiani, storicamente vicini alla Russia, hanno beneficiato di sostegno, diretto o indiretto, dalle reti di influenza russe. Questo tipo di attività, che include il sostegno a gruppi come il Committee “World Inside Out”, mira a creare divisioni interne in Europa e a favorire narrazioni più favorevoli al governo russo. La presenza di tali comitati e il loro ruolo nel panorama italiano sono parte di una strategia più ampia di influenza russa in Occidente.
Inoltre, secondo alcune fonti, la Russia ha storicamente utilizzato la sua influenza economica e mediatica per ottenere sostegno in alcuni segmenti della politica italiana, in particolare attraverso partiti populisti e movimenti euroscettici, come evidenziato in diverse occasioni recenti legate alle elezioni italiane
https://decode39.com/3942/russian-interference-disinfo-italy-intel-committee-election/
- General Vannacci (“Folgore”)
General Roberto Vannacci, ex comandante della Brigata Paracadutisti “Folgore”, è noto in Italia per la pubblicazione del suo controverso libro Il mondo al contrario nel 2023, dove ha espresso opinioni su temi come l’immigrazione, l’omosessualità, e il femminismo, in una chiave fortemente critica e allineata a visioni politiche di destra estrema. Queste posizioni lo hanno portato a essere sospeso dal suo incarico militare, suscitando reazioni forti sia in ambito politico che sociale.
Per quanto riguarda i legami con la Russia, Vannacci ha lodato il modello di gestione delle politiche migratorie russe, riflettendo un’affinità con le politiche autoritarie di Mosca. Sebbene non ci siano prove concrete di legami diretti con la Russia a livello ufficiale, il suo sostegno a narrative politiche vicine al Cremlino, in particolare riguardo alla sovranità nazionale e alla critica alle sanzioni occidentali, lo collocano tra le figure italiane che possono essere considerate simpatiche verso la linea russa.
Il generale, nonostante le controversie, è riuscito a ottenere un ampio seguito tra i gruppi conservatori in Italia e attualmente è un membro del Parlamento Europeo, eletto nel 2024 con la Lega
https://www.dailydot.com/debug/roberto-vannacci-amazon-book/
- Tiberio Graziani
Institute for Advanced Studies in Geopolitics and Applied Sciences (ISAG)
Tiberio Graziani è una figura centrale nel campo della geopolitica in Italia, noto per essere il presidente del think tank Vision & Global Trends, un istituto che si occupa di analisi globali con un focus particolare sul mondo multipolare. Graziani è stato anche direttore della rivista Eurasia , che ha promosso una visione geopolitica in linea con l’idea di un mondo multipolare, concetto molto caro alla politica estera russa.
Graziani ha ripetutamente sostenuto che la Russia svolge un ruolo cruciale nella creazione di un nuovo ordine multipolare, contrastando l’egemonia occidentale guidata dagli Stati Uniti. Secondo lui, l’Occidente, in particolare la NATO, ha promosso una narrazione “russophobica” sin dalla crisi della Crimea del 2014, contribuendo ad alimentare tensioni con la Russia. Graziani ha anche espresso preoccupazioni per l’approccio dell’Italia alla crisi in Ucraina, criticando la posizione filostatunitense del governo Draghi e sostenendo che l’Italia dovrebbe adottare una politica estera più autonoma e bilanciata, capace di mediare tra Est e Ovest.
Le sue posizioni lo avvicinano a figure come Aleksandr Dugin, noto ideologo russo, con il quale condivide una visione geopolitica che enfatizza l’importanza dell’Eurasia come contrappeso all’influenza occidentale. Graziani è anche critico nei confronti delle sanzioni imposte alla Russia, sostenendo che danneggiano gli interessi economici e geopolitici italiani
- Russian Cultural Association “Emilia-Romagna”
La Russian Cultural Association Emilia-Romagna è stata fondata nel 2014 con l’obiettivo di promuovere la cooperazione culturale tra Italia e Russia, concentrandosi su relazioni geopolitiche nell’area eurasiatica. Tuttavia, nel corso degli anni, è stata accusata di promuovere propaganda filo-russa, specialmente in contesti legati alla guerra in Ucraina. L’associazione ha organizzato eventi, come una mostra controversa sulla “rinascita” di Mariupol, una città ucraina occupata dalle forze russe. Questo evento è stato annullato dalle autorità italiane a causa delle sue caratteristiche propagandistiche a sostegno dell’invasione russa
.Inoltre, l’associazione ha partecipato a varie iniziative, promuovendo una narrativa pro-Cremlino e sostenendo posizioni critiche verso la NATO e l’Occidente. Gli eventi organizzati spesso vedono la partecipazione di figure note per il loro sostegno alla Russia, inclusi rappresentanti del Movimento Russòfilo Internazionale
Emilia Russia | Lansing Institute | Decode39 | The Moscow Times |
- Fabio Filomeni – Eurasia Mediterranean Study Center
Fabio Filomeni è legato al Centro Studi Eurasia Mediterraneo (CeSE-M), un think tank che promuove relazioni tra l’Italia e Paesi come la Russia, in particolare attraverso una visione multipolare del mondo. Filomeni ha pubblicato il libro “Morire per la NATO?”, nel quale critica le politiche dell’Alleanza Atlantica, sostenendo posizioni che ricalcano la propaganda filorussa. Il CeSE-M, sotto la sua guida, organizza conferenze e incontri per discutere questioni geopolitiche, spesso con un approccio favorevole alla Russia, sottolineando la necessità di negoziati diplomatici su conflitti come quello in Ucraina. Questi eventi mirano a influenzare l’opinione pubblica italiana, spesso criticando il ruolo degli Stati Uniti e della NATO in Europa
CENTAR ZA GEOSTRATEŠKE STUDIJE | Lansing Institute |
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- Eurasia Mediterranean Study Center
Il Eurasia Mediterranean Study Center (CeSE-M) è un think tank che promuove l’analisi geopolitica e le relazioni tra l’Italia e l’area eurasiatica, con un particolare focus sulla Russia. Questo centro è stato attivo nel supporto delle politiche di un mondo multipolare, critico verso le influenze occidentali e, in particolare, nei confronti della NATO. Il CeSE-M organizza conferenze, dibattiti e pubblicazioni che spesso rispecchiano una visione favorevole alla Russia, soprattutto in relazione ai conflitti in Ucraina e in Medio Oriente.
Il centro si è anche distinto per il suo ruolo nella promozione di relazioni accademiche e culturali tra l’Italia e i Paesi dell’ex Unione Sovietica. Figure di spicco del CeSE-M, come Fabio Filomeni, hanno contribuito a sostenere posizioni contrarie alle sanzioni contro la Russia e a enfatizzare l’importanza del dialogo tra Est e Ovest. Le attività del centro si allineano spesso a narrative promosse dal Cremlino, contribuendo a influenzare l’opinione pubblica italiana sulle questioni geopolitiche
CSIS | Marshall Center | Carnegie Endowment |
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- Irina Osipova
Irina Osipova è una figura controversa associata all’Associazione Culturale Russia Emilia-Romagna, che promuove legami culturali e politici tra l’Italia e la Russia. Osipova ha sostenuto posizioni filorusse e ha partecipato attivamente a eventi di propaganda russa in Italia, inclusi incontri che glorificavano l’occupazione russa di Mariupol e altre città ucraine, suscitando critiche dalle autorità locali italiane e dal governo ucraino. Questi eventi sono stati percepiti come tentativi di diffondere narrazioni a sostegno delle azioni militari russe, in contrasto con i principi costituzionali italiani
Irina Osipova è recentemente salita alla cronaca per aver vinto un concorso in Senato, attirando l’attenzione mediatica per il suo coinvolgimento nelle attività culturali e geopolitiche legate alla Russia in Italia
In passato, Osipova ha anche collaborato con esponenti della Lega durante i viaggi a Mosca e ha fondato associazioni come RIM – Giovani Italo-Russi, che protestavano contro le sanzioni europee alla Russi
Emilia Russia | Kyiv Post |
- Cantiere Laboratorio
Cantiere Laboratorio è un’associazione culturale basata a Lamezia Terme, in Calabria, nota per le sue attività di solidarietà e per l’organizzazione di eventi legati a tematiche geopolitiche. L’associazione è stata coinvolta in iniziative pro-Russia, come conferenze e raccolte fondi per sostenere persone colpite dalla guerra nel Donbass. Ha promosso diverse attività di sensibilizzazione a favore delle regioni separatiste dell’Ucraina orientale, sostenendo la narrativa russa sul conflitto.
L’associazione ha anche ospitato eventi che lodano l’adesione del Donbass alla Federazione Russa e si oppone fermamente all’invio di armi all’Ucraina, cercando invece soluzioni diplomatiche per il conflitto. Inoltre, è stata coinvolta nella creazione di legami commerciali e culturali tra Calabria e la Repubblica di Abkhazia, una regione separatista supportata dalla Russia. Queste attività sono state ampiamente criticate per il loro allineamento con la propaganda filo-russa, in particolare per il sostegno alle pseudo-elezioni nei territori occupati e per la diffusione di disinformazione riguardante il conflitto
Ukrinform | Lapekoranera | Lametino |
- Major-General Laporta
Major-General Laporta è un ufficiale militare italiano che ha espresso opinioni critiche riguardo alla politica internazionale, in particolare rispetto al coinvolgimento dell’Italia nelle dinamiche globali e alla questione della guerra in Ucraina. In diverse occasioni, ha riflettuto sul ruolo dell’Italia nella NATO e sull’influenza di potenze esterne, come la Russia, nel contesto geopolitico europeo.
Laporta ha sostenuto che l’Italia dovrebbe interrogarsi sul perché la Russia abbia fornito aiuti all’Italia durante la crisi pandemica, mentre i suoi alleati della NATO hanno esitato o tardato nell’assistenza. Questo, secondo lui, potrebbe indicare una strategia più ampia da parte della Russia per coltivare legami più stretti con paesi europei, sfruttando momenti di vulnerabilità
- “Geopolitica” Magazine
La rivista “Geopolitica” è un trimestrale italiano fondato nel 2004 e diretto inizialmente da Tiberio Graziani, poi passato a Claudio Mutti. Il suo obiettivo è promuovere la ricerca e la discussione geopolitica con un focus particolare sulle relazioni tra Europa e Asia, esplorando temi che vanno dalle questioni politiche e militari alla geoeconomia e geofinanza. Sebbene non si dichiari legata a nessuna corrente accademica specifica, la rivista si concentra spesso su un approccio multipolare, con particolare attenzione alle politiche della Russia e delle nazioni eurasiatiche.
La rivista ha organizzato numerose conferenze in Italia, spesso coinvolgendo rappresentanti di Russia, Kazakistan, Bielorussia e altre nazioni post-sovietiche, e pubblica regolarmente articoli che analizzano i cambiamenti geopolitici globali, incluso il ruolo della Russia nel contesto internazionale. Questi eventi e pubblicazioni hanno attratto critiche, soprattutto per la visione favorevole verso la Russia, in particolare durante la crisi in Ucraina
- “The Pugwash Conference”
La Pugwash Conference on Science and World Affairs è un’organizzazione internazionale fondata nel 1957, nota per il suo impegno nella riduzione del pericolo di conflitti armati e delle armi di distruzione di massa, in particolare le armi nucleari. Le conferenze riuniscono scienziati, esperti politici e diplomatici da tutto il mondo, con l’obiettivo di promuovere soluzioni pacifiche alle minacce globali, attraverso il dialogo e la cooperazione internazionale.
Pugwash ha storicamente avuto un forte legame con Russia e Stati Uniti, poiché queste due potenze sono state al centro delle problematiche legate alla proliferazione nucleare. Nel corso degli anni, l’organizzazione ha svolto un ruolo cruciale nelle discussioni su trattati come il Trattato di Non Proliferazione e ha partecipato attivamente a iniziative per la riduzione degli armamenti durante la Guerra Fredda e anche oggi.
Negli ultimi tempi, Pugwash ha organizzato vari incontri e workshop che coinvolgono la Russia, mirati a riavviare il dialogo sul controllo degli armamenti, anche nel contesto della guerra in Ucraina, cercando di separare il tema del controllo nucleare dalle altre tensioni geopolitiche. Nonostante le difficoltà, il loro approccio rimane il dialogo continuo per evitare un’escalation nucleare, contribuendo alla pace globale.
- Aleksandr Dugin – The Eurasia Movement
Aleksandr Dugin è un filosofo politico russo e il fondatore del Movimento Eurasia, che promuove la teoria del “neo-eurasiatismo”. Secondo questa ideologia, la Russia non appartiene né all’Europa né all’Asia, ma rappresenta una civiltà unica che deve guidare un blocco di nazioni eurasiatiche contro l’influenza “atlantista” dell’Occidente, rappresentato soprattutto dagli Stati Uniti e dai loro alleati. Dugin ha teorizzato una Russia forte, capace di espandere la sua influenza attraverso l’annessione di territori e la formazione di alleanze strategiche.
Nel suo libro del 1997, “Le basi della geopolitica”, Dugin ha delineato una visione aggressiva della politica estera russa, che include la destabilizzazione dei paesi occidentali e la creazione di un impero eurasiatico. Questo pensiero ha influenzato, almeno in parte, le politiche di Vladimir Putin, anche se l’influenza di Dugin sul Cremlino è dibattuta. La sua ideologia è stata associata a politiche espansionistiche come l’annessione della Crimea e l’invasione dell’Ucraina
.Il Movimento Eurasia, fondato nel 2002, promuove la creazione di un’alleanza tra Russia, Iran, Cina e altre potenze per contrastare l’egemonia occidentale. Dugin è noto anche per il suo coinvolgimento in gruppi di estrema destra e per la sua visione ultra-conservatrice, che mescola elementi di misticismo, nazionalismo e anti-liberalismo
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- General Mini – Commander of NATO forces in Kosovo
noto per essere stato comandante della NATO KFOR in Kosovo, ha lavorato a stretto contatto con le forze russe durante la missione di mantenimento della pace in Kosovo. Le truppe russe furono parte integrante dell’operazione dal 1999 fino al loro ritiro nel 2003, contribuendo alla gestione di Pristina Airport e fornendo assistenza umanitaria, come servizi medici a migliaia di pazienti locali. Mini ha lodato il contributo russo alla stabilità del Kosovo, riconoscendo l’importanza della loro cooperazione con la NATO durante il periodo post-bellico.
Non ci sono prove di legami diretti tra Mini e la Russia oltre alla collaborazione operativa in ambito NATO durante la sua missione in Kosovo. Tuttavia, il suo comando su KFOR evidenzia come le truppe russe abbiano giocato un ruolo significativo in una fase delicata della gestione della crisi nei Balcani
Wikipedia | NATO |
- “Front of Dissent” Movement
Il “Front of Dissent” Movement è un’iniziativa emergente all’interno della Russia che rappresenta un insieme di voci contro il regime autoritario di Vladimir Putin. Anche se non è un movimento formalmente organizzato, raccoglie individui e gruppi che si oppongono alla guerra in Ucraina e alla repressione delle libertà civili in Russia. Questo movimento include figure chiave dell’opposizione, attivisti anti-guerra e cittadini che utilizzano piattaforme online per diffondere messaggi di dissenso nonostante la censura e la repressione del governo russo.
Il movimento è stato particolarmente attivo dopo l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia nel 2022, quando molte proteste anti-guerra sono state organizzate in diverse città russe. Tuttavia, la risposta del governo è stata feroce, con migliaia di arresti e la chiusura di mezzi di informazione indipendenti, lasciando poco spazio a espressioni pubbliche di dissenso. Nonostante ciò, il “Front of Dissent” continua a operare, seppur spesso in clandestinità, utilizzando i social media e reti di supporto internazionali per mobilitare le persone contro la guerra e l’autoritarismo del Cremlino.
La repressione delle voci di dissenso include arresti arbitrari, violenze da parte delle forze dell’ordine e l’adozione di leggi che criminalizzano le critiche all’esercito russo e alla guerra. Nonostante queste difficoltà, il movimento rimane attivo, cercando di sensibilizzare l’opinione pubblica internazionale e incoraggiando forme di resistenza all’interno della Russia stessa.
- Sergei Karaganov
Sergei Karaganov è un importante stratega politico russo e presidente onorario del Council for Foreign and Defense Policy (CFDP), influente think tank russo. È stato uno degli ideologi dietro le politiche estere aggressive della Russia, compreso il sostegno all’invasione dell’Ucraina. Karaganov ha espresso opinioni fortemente a favore di un uso più esplicito della forza militare, compresa la minaccia di armi nucleari per scoraggiare l’Occidente dal sostenere l’Ucraina.
Nel 2023, Karaganov ha proposto l’idea di lanciare attacchi nucleari preventivi contro alcuni paesi della NATO, un’idea che ha suscitato forti critiche anche all’interno della comunità russa. Nonostante queste posizioni estremiste, Karaganov rimane una figura influente, vicina al Cremlino, con un ruolo chiave nella formulazione delle strategie geopolitiche russe.
È anche noto per le sue posizioni antinato, che considera un pericolo esistenziale per la Russia, e ha suggerito che la guerra in Ucraina fosse inevitabile per proteggere gli interessi russi contro l’espansione occidentale
Wikipedia | The Moscow Times |
- Scuola di Limes
La Scuola di Limes è un’iniziativa educativa lanciata dalla rivista italiana di geopolitica Limes. Fondata nel 2021, la scuola si presenta come una “non-accademia” con l’obiettivo di formare una nuova classe dirigente capace di affrontare le sfide geopolitiche globali. Si rivolge a neolaureati, funzionari pubblici e privati, dirigenti aziendali e professionisti interessati a comprendere le dinamiche internazionali dal punto di vista italiano.
La scuola si distingue per il suo approccio pragmatico e non teorico, fornendo strumenti pratici per interpretare i conflitti globali e prendere decisioni basate sugli interessi nazionali dell’Italia. Tra i temi trattati vi sono le strategie delle grandi potenze, l’analisi geopolitica e il ruolo dell’Italia nel mondo contemporaneo. I partecipanti possono beneficiare delle lezioni di analisti italiani e stranieri, compresi esperti provenienti da contesti come Stati Uniti, Russia, Cina e Germania
Scuola di Limes | ANSA.it |
- Dmitrij Trenin (GRU Colonel)
Dmitrij Trenin è un ex colonnello del GRU (l’agenzia di intelligence militare russa), e un esperto di politica estera russa. Trenin ha servito nelle forze armate sovietiche e russe dal 1972 al 1993, e dopo il suo servizio militare è diventato uno degli analisti più influenti della Russia sulle questioni di sicurezza internazionale. È noto per la sua lunga collaborazione con il Carnegie Moscow Center, di cui è stato direttore, e per il suo ruolo nel Russian International Affairs Council.
Trenin ha sviluppato nel tempo una visione più assertiva della politica estera russa, specialmente in relazione all’Occidente. Negli anni 2010, ha progressivamente adottato una posizione più favorevole al Cremlino, sostenendo che il conflitto in Ucraina rappresenta uno scontro tra Russia e Stati Uniti, in cui Washington cerca di escludere la Russia dalla scena politica mondiale. Dopo l’invasione russa dell’Ucraina nel 2022, ha mantenuto il suo supporto alla linea dura del Cremlino, criticando i suoi colleghi che hanno lasciato la Russia e sostenendo la necessità di resistere all’Occidente
ПИР-Центр | Wikipedia |
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- The Russian Council on International Affairs (RCIA)
Il Russian Council on International Affairs (RCIA) è un think tank russo fondato nel 2010 per volere dell’allora presidente Dmitry Medvedev, con l’obiettivo di rafforzare la “soft power” della Russia a livello internazionale. Il consiglio opera come una piattaforma di dialogo tra funzionari governativi, accademici, imprese e società civile per promuovere la cooperazione internazionale e cercare soluzioni diplomatiche a conflitti globali.
Il RIAC svolge attività di ricerca su questioni di politica estera, organizzando conferenze, tavole rotonde e seminari su temi rilevanti per la politica russa. Collabora anche con istituzioni accademiche straniere e think tank, promuovendo la pubblicazione di ricerche che mirano a migliorare la posizione della Russia sulla scena internazionale, facilitando la sua integrazione pacifica nel contesto globale.
Tra i fondatori del RIAC ci sono il Ministero degli Affari Esteri russo, il Ministero dell’Istruzione e della Scienza, l’Accademia delle Scienze russa, e altre istituzioni chiave del paese. Il consiglio è stato creato come parte della strategia della Russia per migliorare la sua immagine e influenza attraverso la diplomazia pubblica
Wikipedia | RSCM |
- Presidential Administration of Russia
La Presidential Administration of Russia è un’importante istituzione governativa che gestisce molte delle funzioni esecutive del presidente russo, Vladimir Putin. È responsabile della gestione degli affari interni e delle comunicazioni tra il presidente, il governo e altre istituzioni. L’amministrazione funge da “gatekeeper” per l’accesso a Putin, influenzando le politiche governative e organizzando incontri e strategie. Coordina anche le comunicazioni mediatiche attraverso Dmitry Peskov, il portavoce presidenziale, e gioca un ruolo centrale nella risoluzione di conflitti interni tra vari ministeri e settori.
- SVR (Foreign Intelligence Service of Russia)
L’SVR (Servizio di Intelligence Estera della Russia) è l’agenzia di intelligence responsabile della raccolta e dell’analisi di informazioni estere a supporto delle decisioni del governo russo. È il successore della Prima Direzione Centrale del KGB, incaricata di operazioni di spionaggio estero durante l’era sovietica. L’SVR è stato formalmente istituito dopo la dissoluzione dell’Unione Sovietica nel 1991 e agisce come parte integrante del sistema di sicurezza nazionale della Russia, sotto la supervisione diretta del presidente.
Il compito principale dell’SVR è raccogliere informazioni strategiche, scientifiche, tecnologiche ed economiche sui Paesi stranieri. Le sue operazioni includono l’infiltrazione di agenti, operazioni di disinformazione e attività di spionaggio cibernetico. L’SVR ha guadagnato notorietà per la sua capacità di condurre attacchi informatici, tra cui il famoso attacco SolarWinds che ha colpito numerose agenzie governative statunitensi. È noto anche per le sue operazioni sotto copertura, utilizzando agenti illegali e campagne di disinformazione per influenzare la politica estera dei Paesi occidentali.
Il direttore attuale dell’SVR è Sergei Naryshkin, una figura di alto profilo con legami diretti con Vladimir Putin e con una lunga carriera all’interno del sistema di sicurezza russo. Il direttore dell’SVR riferisce direttamente al presidente russo, presentando rapporti quotidiani sulle questioni di sicurezza internazionale. L’agenzia svolge un ruolo chiave nella politica estera russa, contribuendo alla definizione delle priorità strategiche e fornendo informazioni utili per la sicurezza nazionale della Russia.
- General Tricarico (Air Force Chief of Staff)
General Leonardo Tricarico è un ex Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare Italiana (dal 2004 al 2006) e un esperto di strategia e geopolitica. Ha partecipato a varie missioni NATO, incluse quelle in Kosovo, e ha ricoperto incarichi di consulenza militare per il governo italiano. Tricarico è noto per le sue critiche nei confronti delle politiche occidentali, in particolare degli Stati Uniti, riguardo alla Russia e alla NATO.
Ha sostenuto che, dopo la fine della Guerra Fredda, ci sia stata un’opportunità mancata per coinvolgere la Russia in un’alleanza più stretta con la NATO. Secondo Tricarico, l’Italia è stata una delle principali promotrici di questo approccio, culminato nell’incontro di Pratica di Mare del 2002, sotto il governo Berlusconi, che cercava di stabilire un dialogo con la Russia. Tuttavia, Tricarico ritiene che gli Stati Uniti abbiano sfruttato la NATO per adottare una posizione provocatoria verso Mosca, in particolare dispiegando forze militari in aree come i Paesi baltici, creando tensioni non necessarie con la Russia.
Tricarico ha anche sottolineato l’importanza di mantenere aperto un dialogo con la Russia, evitando conflitti inutili, soprattutto nel contesto della situazione in Ucraina. Egli crede che l’ingresso dell’Ucraina nella NATO sia stato percepito da Mosca come una provocazione, e che la Russia debba essere coinvolta diplomaticamente, piuttosto che isolata con sanzioni e pressioni militari
- Valdai Discussion Club
Il Valdai Discussion Club è un think tank russo fondato nel 2004, che si occupa di promuovere il dialogo tra esperti russi e internazionali su questioni geopolitiche, economiche e sociali. Il club è diventato un’importante piattaforma di discussione per la politica estera russa, spesso incentrata sul concetto di un mondo multipolare. Gli incontri annuali del club vedono la partecipazione di politici, economisti e intellettuali da tutto il mondo, inclusi leader come Vladimir Putin.
Il club è stato spesso criticato per riflettere le priorità del Cremlino, in particolare riguardo al supporto alla sovranità russa e alle strategie per contrastare l’egemonia occidentale. Negli ultimi anni, il Valdai Club ha messo l’accento sulla necessità di una nuova architettura economica globale e su una visione del mondo più equilibrata, al di fuori del dominio statunitense e del dollaro.
Uno dei temi ricorrenti del club è la promozione di alleanze con Paesi emergenti, come quelli del BRICS, e la costruzione di un ordine internazionale che favorisca lo sviluppo di questi Stati, allineandosi con gli interessi geopolitici della Russia
- General Bertolini (National Paratroopers Association)
General Marco Bertolini è un ufficiale di alto rango italiano, noto per aver comandato la Brigata Paracadutisti Folgore e l’Operative Command of Vertice Interforze. Dal 2017, è anche il presidente dell’Associazione Nazionale Paracadutisti d’Italia (ANPd’I). La sua carriera è strettamente legata all’addestramento militare di élite e alla difesa dei valori nazionali italiani, con una forte attenzione alla preparazione militare e ai conflitti globali. Bertolini ha spesso criticato le politiche occidentali, in particolare l’intervento in Libia, evidenziando come queste abbiano portato instabilità e problemi migratori verso l’Italia.
Sul piano geopolitico, sebbene non vi siano prove dirette di legami con la Russia, Bertolini ha espresso scetticismo verso l’intervento NATO in certi contesti e ha sostenuto una maggiore indipendenza strategica dell’Italia dalle alleanze occidentali. La sua visione è caratterizzata da una forte enfasi sull’importanza della difesa dei confini italiani e dell’influenza del Paese nel Mediterraneo, considerato come un’arena di conflitti di interessi tra grandi potenze globali, inclusa la Russia
Difesa Online | PRP Channel |
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- Marco Carnelos
Marco Carnelos è un ex ambasciatore italiano e attuale CEO di MC Geopolicy, una società di consulenza strategica e geopolitica. È stato anche Inviato Speciale per il Medio Oriente e ha ricoperto incarichi di consigliere per diversi presidenti del Consiglio. Carnelos è noto per le sue analisi critiche della guerra in Ucraina e per il suo sostegno a soluzioni diplomatiche che coinvolgano direttamente Russia, Stati Uniti, Cina e Ucraina, cercando di ridurre l’escalation.
Carnelos ha espresso la necessità di interrompere l’invio di armi all’Ucraina e di promuovere una conferenza di pace, sostenendo che sia necessario bilanciare gli interessi delle superpotenze e cercare un cessate il fuoco immediato. Critica l’approccio delle potenze occidentali, soprattutto degli Stati Uniti e della NATO, accusandole di aver provocato la Russia e di non aver fatto abbastanza per prevenire il conflitto attraverso la diplomazia. Inoltre, è scettico riguardo alla possibilità di una soluzione semplice e ha suggerito che la guerra possa trasformarsi in un lungo conflitto congelato, simile alla situazione nella penisola coreana
DAGOSPIA | Money.it | Secolo d’Italia |
- Comitato Fermare la Guerra (“Stop the War” Committee)
Il Comitato Fermare la Guerra, noto anche come “Stop the War Committee”, è stato fondato con l’obiettivo di opporsi all’invio di armi in Ucraina e promuovere soluzioni diplomatiche al conflitto. Questo comitato ha raccolto firme e organizzato conferenze per chiedere al governo italiano di adottare una posizione di neutralità attiva nel conflitto tra Russia e Ucraina, sollecitando negoziati di pace piuttosto che un’escalation militare.
Il movimento è emerso principalmente nel contesto delle discussioni in Italia sulla guerra in Ucraina, raccogliendo il sostegno di figure politiche come Gianni Alemanno, ex sindaco di Roma, che ha partecipato attivamente alla promozione di manifesti contro l’invio di armi. Queste iniziative hanno cercato di influenzare il governo italiano affinché smettesse di sostenere l’Ucraina con mezzi militari e iniziasse a promuovere un tavolo di trattative per la pace. Il comitato ha attirato critiche per la sua vicinanza a posizioni filorusse, in particolare nel contesto della guerra in Ucraina
Wikipedia | POLITICO |
- Pasquale Tarantino
Pasquale Tarantino è un attivista noto per il suo coinvolgimento con il Comitato Fermare la Guerra, che promuove iniziative per la pace in contesti di conflitto, in particolare in Ucraina. Ha partecipato a diverse carovane umanitarie organizzate da reti come #StopTheWarNow, portando aiuti essenziali e solidarietà alle popolazioni colpite dalla guerra. Il suo impegno si estende anche a sostenere coloro che in Russia si oppongono alla guerra, spesso a rischio di arresti e persecuzioni. Queste attività hanno lo scopo di promuovere la diplomazia dal basso, cercando di costruire un ponte tra le comunità civili dei Paesi in conflitto e di opporsi all’escalation militare
Un Ponte Per | TPI |
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- The Security Council of Russia
Il Consiglio di Sicurezza della Russia è un importante organo consultivo che fornisce consulenza al Presidente della Russia su questioni di sicurezza nazionale, difesa e politica estera. È stato istituito nel 1991 e svolge un ruolo centrale nella definizione delle strategie di sicurezza del Paese. Il consiglio è composto da alti funzionari governativi, inclusi i capi delle forze dell’ordine e delle agenzie di sicurezza, leader militari e altre figure di spicco del governo. Il Presidente della Russia presiede il Consiglio di Sicurezza, e le sue decisioni sono spesso fondamentali nella formulazione di risposte a sfide di sicurezza sia interne che internazionali.
Il consiglio ha l’autorità di proporre misure, coordinare tra i diversi rami del governo e garantire che le politiche di sicurezza nazionale siano efficacemente attuate nei vari settori. Negli ultimi anni, il suo ruolo si è ampliato a causa della crescente enfasi sulla sicurezza informatica, la sicurezza economica e le risposte agli sviluppi politici globali.
- GRU (Russian Military Intelligence)
Il GRU (Glavnoe Razvedyvatel’noe Upravlenie), ovvero il Direttorato principale per l’intelligence, è il servizio di intelligence militare della Federazione Russa. Fondato nel 1918, il GRU ha storicamente svolto un ruolo cruciale nella raccolta di informazioni strategiche e operative per le forze armate russe. È una delle agenzie di intelligence più segrete e potenti della Russia, con responsabilità che includono l’intelligence militare, operazioni speciali, sabotaggio e controspionaggio.
Il GRU ha un’estesa rete di operazioni di spionaggio internazionale, con agenti infiltrati in vari paesi per raccogliere informazioni cruciali a supporto delle operazioni militari e delle politiche di sicurezza del Cremlino. L’agenzia è spesso associata a operazioni segrete e coperture complesse, comprese missioni di cyber intelligence e attacchi informatici, oltre a essere coinvolta in operazioni di guerra ibrida. Nonostante sia meno conosciuto rispetto al più noto FSB (Servizio di Sicurezza Federale), il GRU ha acquisito una notevole reputazione per la sua efficacia e per la natura clandestina delle sue attività.
- DPR (Donetsk People’s Republic)
La Repubblica Popolare di Donetsk (DPR) è una repubblica autoproclamata situata nell’Ucraina orientale, nella regione del Donbass. È stata proclamata nel 2014, durante il conflitto tra l’Ucraina e i separatisti filorussi, e da allora è stata al centro di tensioni geopolitiche tra Russia e Ucraina. La DPR, insieme alla Repubblica Popolare di Luhansk (LPR), è stata sostenuta politicamente e militarmente dalla Russia, sebbene non sia stata ufficialmente riconosciuta come stato indipendente dalla maggior parte della comunità internazionale.
Le autorità separatiste della DPR hanno dichiarato la propria indipendenza dall’Ucraina dopo l’annessione della Crimea da parte della Russia e l’inizio dei disordini nel Donbass, accusando Kiev di oppressione e cercando di stabilire un governo autonomo. La città di Donetsk è il centro amministrativo della repubblica. Il conflitto in questa regione è continuato con alti e bassi, diventando una parte significativa della guerra russo-ucraina in corso, soprattutto dopo l’invasione russa dell’Ucraina nel febbraio 2022, quando la Russia ha formalmente riconosciuto la DPR come stato indipendente.
Le attività economiche e politiche della DPR sono strettamente legate alla Russia, e la repubblica ha adottato il rublo russo come moneta.
- Pugwash Conference
La Conferenza Pugwash ha avuto una rilevante connessione con la Russia (e prima con l’Unione Sovietica) fin dai suoi inizi. Durante la Guerra Fredda, Pugwash fu uno dei pochi canali attraverso cui scienziati e diplomatici dell’Unione Sovietica e dell’Occidente, in particolare degli Stati Uniti, potevano dialogare su questioni legate al disarmo nucleare e alla riduzione delle tensioni internazionali. Questo scambio informale e non governativo era importante per superare le barriere ideologiche e geopolitiche che impedivano un dialogo diretto.
La Russia, come erede dell’Unione Sovietica, ha mantenuto un ruolo significativo nelle discussioni del Pugwash in quanto una delle principali potenze nucleari mondiali. L’organizzazione ha fornito un forum neutrale per discutere questioni cruciali come il controllo degli armamenti nucleari e le relazioni militari tra la NATO e la Russia, specialmente dopo la dissoluzione dell’URSS. Questo ruolo di dialogo è diventato ancor più cruciale nei periodi di tensione internazionale, quando le relazioni tra la Russia e l’Occidente si sono deteriorate, come nel contesto della crisi ucraina o delle accuse di ingerenza russa negli affari internazionali.
Pugwash ha permesso incontri a livello scientifico e diplomatico che hanno contribuito al progresso dei trattati di disarmo, come il Trattato di Non Proliferazione Nucleare (TNP) e gli accordi SALT/START, che hanno coinvolto direttamente la Russia e altri stati nucleari. In questo modo, la conferenza ha favorito una diplomazia parallela che ha contribuito a mantenere un canale aperto per il dialogo, anche in momenti di alta tensione geopolitica.
- Council for Foreign and Defense Policy
Il Consiglio per la Politica Estera e di Difesa (Council for Foreign and Defense Policy, abbreviato CFDP) è un think tank russo fondato nel 1992, composto da esperti di politica estera, difesa e sicurezza. Il CFDP è un’organizzazione indipendente, ma esercita una notevole influenza sulle decisioni strategiche della politica russa, specialmente nei settori della sicurezza nazionale e delle relazioni internazionali.
Questo consiglio riunisce personalità del mondo accademico, diplomatico, militare e dei media per discutere e formulare proposte politiche in ambito di politica estera e difesa, spesso a stretto contatto con le autorità governative russe. Tra i suoi obiettivi vi è quello di contribuire alla definizione degli interessi strategici della Russia e al rafforzamento della sua posizione a livello globale, promuovendo la sicurezza nazionale e la stabilità geopolitica.
Il CFDP gioca un ruolo importante nel favorire il dialogo tra il governo russo e la comunità intellettuale e scientifica, offrendo consulenza su temi di sicurezza, difesa, e sviluppo delle relazioni internazionali, con particolare attenzione alle sfide poste dalle dinamiche globali e regionali.
- “Anti-War Coordination of Modena”
Il Coordinamento Anti-Guerra di Modena (“Anti-War Coordination of Modena”) è un movimento di base italiano che si oppone alle guerre e agli interventi militari, promuovendo la pace e il disarmo. Si tratta di un’organizzazione locale nella città di Modena che riunisce attivisti, cittadini e gruppi della società civile con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica sui costi umani e sociali dei conflitti armati.
Il movimento organizza proteste, incontri pubblici e attività di sensibilizzazione contro la guerra, ponendo particolare attenzione alle politiche militari del governo italiano e alle implicazioni delle alleanze internazionali, come la NATO. Promuove inoltre il dialogo e la cooperazione internazionale per risolvere le controversie in modo pacifico e senza l’uso della forza militare.
Il Coordinamento Anti-Guerra di Modena è parte di un movimento più ampio in Italia e in Europa che critica le spese militari, le operazioni belliche all’estero e cerca di promuovere una cultura di pace e non violenza.